Nasce in riva al mare della Maremma Toscana, poca voglia di studiare sui libri e troppa di imparare dalla vita, si consacra autodidatta per necessità e, giovanissimo, sale sul palco con un sogno: la musica.
Suona di sera perché di giorno lavora e fa di tutto, per mangiare e suonare.
Sposa a tempo pieno la sfera artistica creativa e, "chitarra e sacco a pelo", gira per anni tra località turistiche italiane e un po' di mondo. Musica, sub, moto, mare, cibo, neve, fango, sesso, birra e cose inenarrabili, sono le passioni che creano incontri e interazioni con gli altri, modificandone l'animo.
Nel '96 si ferma a Milano e di lì a poco l'incontro e l'integrazione nella realtà cabaret del locale Zelig. Schivo e distante dallo showbiz, si vanta di essere l'unico comico della sua generazione a non aver scritto un libro.
Il lato comico troneggia per popolarità sugli altri, ma è impossibile capire Sergio senza tener conto dello Sgrilli musicista, cantante, attore, regista, interprete, autore, improvvisatore, essere pensante.
Sgrilli ha vinto premi, attraversato teatri, locali, piazze e cortili con i cinque spettacoli scritti da lui. Ha partecipato al Tenco, al programma di Cochi e Renato su Rai Due "Stiamo lavorando per noi" ed è stato due volte alla festa del Primo Maggio a Roma. Poi ancora tv, radio e spot e dal 2000 al 2006 ha partecipato a tutto ciò che è Zelig in tv e live.
Sergio ha deciso di proporre il suo primo lavoro cantautorale "Dieci Venti d'Amore", disco pubblicato nel 2012 in un momento dove l'unica certezza nel mondo discografico è la crisi. Alla domanda: "Perché fare un disco quando i dischi non vendono più?" risponde: "Il motivo è lo stesso per cui si compra una giacca leggera in un mondo in cui non ci sono più le mezze stagioni". Pare che aspetti la crisi editoriale per decidere di pubblicare una sua produzione.
Alla domanda: "Cosa fai Sergio?", risponde: "Faccio le serate dove mi chiamano, cercando di arrivare a fine mese per pagare i mutui accumulati in questi anni di pessima gestione del tempo e del vil danaro!".