Maurizio Fabrizio

Ha presenziato nel marzo 2019.

Maurizio Fabrizio, compositore e cantante, è Nato a Milano nel 1952 dove ha studiato presso il Conservatorio G. Verdi: fagotto, contrabbasso e percussioni. Ha scritto canzoni per artisti come Mia Martini, Mina, Ornella Vanoni, Al Bano, Riccardo Fogli, Eros Ramazzotti, Antonello Venditti, Renato Zero, Placido Domingo, Giorgia, Patty Pravo, Toquinho, Mietta, Angelo Branduardi, Miguel Bosè, ...
È il quinto autore più presente al Festival di Sanremo con ben 34 canzoni, tra cui tre primi posti con “Storie di tutti i giorni” per Riccardo Fogli,  “Sarà quel che sarà” per Tiziana Rivale, e “Grande grande amore" per Lena Biolcati nella sezione Nuove Proposte. Tre terzi posti: “Strano il mio destino” per Giorgia, “Sempre” per Lisa e  "Schiavo d'amore" per Piero Mazzocchetti. 
È autore anche di musical e colonne sonore.


Anni '60
Di origine abruzzese, inizia a soli undici anni a studiare musica al conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano. La musica è di casa in famiglia e il padre lo iscrive al conservatorio senza nemmeno dirglielo. Maurizio consegue una formazione classica (pianoforte, composizione, percussione, fagotto e contrabbasso), unita alla passione per la batteria e la chitarra. Nel frattempo suona anche la batteria in un gruppo milanese. È uno zio ad introdurre Maurizio e il fratello Salvatore, detto Popi, nell'ambiente discografico. Nel 1969 suona alla Scala e nel 1970, insieme al fratello, forma il duo Maurizio & Fabrizio.  Con questa sigla partecipa sia alla "Gondola d'argento" (terzo posto con “Come il vento”,  parallelamente al secondo posto come autore per “Malattia d'amore” cantata da Donatello), sia a Sanremo (“Andata e ritorno” scritta e contemporaneamente come autore, con il brano “Il dirigibile” per Antoine e Anna Identici).

Anni '70
Abbandonata l'esperienza del gruppo, a partire dagli anni settanta inizierà un'intensa attività di arrangiatore e di autore, spesso con testi del paroliere Guido Morra e di Vincenzo Spampinato. In particolare collabora come music maker ed arrangiatore a diversi album di Angelo Branduardi (La luna, Alla fiera dell'est, La pulce d'acqua, Cogli la prima mela e Concerto). Come autore scrive brani per Mia Martini (Per amarti e Notturno) e per Patty Pravo (Incontro). Nel 1978 incide un disco di ispirazione progressive dal titolo "Movimenti nel cielo" e fra i musicisti presenti spicca ancora Branduardi. Il disco regala sonorità ricercate e suoni neoclassici con punte di rock elettrico.
Nel 1979 Maurizio fa un incontro che si rivelerà molto importante per la sua carriera, quello con Gancarlo Lucariello, produttore e talent scout dei Pooh, Alice e Gianni Togni. Lucariello gli propone di curare gli arrangiamenti per Togni e per l'ultimo album di Fogli.
Da quella collaborazione nascono i primi risultati: "Che ne sai" e "Malinconia" che Fogli porterà al successo, "Luna" e "Semplice" di Gianni Togni come arrangiatore.


Anni '80
Nel corso degli anni ottanta suoi brani vincono il Festival di Sanremo: nel 1982 con "Storie di tutti i giorni" cantata da Riccardo Fogli, nel 1983 "Sarà quel che sarà" cantata da Tiziana Rivale, e nel 1986 "Grande grande amore" scritta insieme a Stefano D'orazio e cantata da Lena Biolcati nella sezione nuove proposte.  Negli stessi anni è anche autore della colonna sonora del film "Il buon soldato", diretto da Franco Brusati. Sue sono anche "Vai Valentina" e "Musica musica" per Ornella Vanoni, "Bravi ragazzi" per Miguel Bosè, "Amore stella" per Donatella Rettore (Sanremo 1986). Diversi brani per Rossana Casale (Brividi, Destino e A che servono gli Dei), per Viola Valentino (Sola, Romantici, Arriva arriva), Eduardo De Crescenzo (L'odore del mare), Toquinho (Acquarello) e per altri artisti brasiliani come Simone e Chico Buarque De Hollanda.
Nel 1989 Mia Martini presenta al Festival di Sanremo Almeno tu nell'universo, canzone scritta nel 1974 insieme a Bruno Lauzi e rimasta per molti anni in attesa di qualcuno che la interpretasse. Fu rifiutata anche dalla Vanoni, Mietta e Paola Turci. Fabrizio la compose una sera in casa sua in cucina, l'ambiente acusticamente migliore della sua casa. In quella occasione trovò una melodia che parve subito molto particolare. Pochi giorni dopo Lauzi, che frequentava la stessa casa discografica di Fabrizio, la ascoltò e in mezz'ora scrisse il testo. Almeno tu nell'universo è considerata la canzone della rinascita artistica di Mia Martini. Proprio prendendo spunto da quel brano e dall'interpretazione della cantante calabrese, si decise di istituire al Festival di Sanremo, il Premio della critica "Mia Martini".
Ricordiamo poi l'album "Red Corner" dei Matia Bazar (1989) e la sigla della trasmissione religiosa "Le frontiere dello spirito", trasmessa su canale 5 (1985-2017).
 
Anni '90

Scrive per Mietta "Niente" (vincitore di cinque dischi di platino) e "L'ultimo dei re",  "Bisognerebbe non pensare che a te"  per Caterina Caselli, "È la mia vita" per Al Bano, "Strano il mio destino" per Giorgia (terzo posto al Festival di Sanremo 1996) e "Sempre" per Lisa (terzo posto al Festival di Sanremo 1998). Per Lisa, oltre che autore, è anche produttore dei primi due album (Lisa e L'essenziale) che scalano le classifiche di vendita in Francia e Spagna. Nel 1995 Renato Zero incide una canzone che merita un cenno particolare: "I migliori anni della nostra vita". Il brano è diventato un evergreen della musica italiana sia per la sua rilevanza artistica che per il richiamo alla storia personale e collettiva che evoca, tanto da diventare il titolo e la colonna sonora di riferimento della quasi omonima trasmissione condotta da Carlo Conti sulle canzoni che appartengono alla memoria degli italiani. Il brano nacque diversi anni prima da un'idea dell'autore del testo, Guido Morra, che prese spunto da un film americano del 1946 che si chiamava appunto I migliori anni della nostra vita. Sul titolo di Guido Morra, Maurizio Fabrizio compose la musica del ritornello per poi ripassare l'iniziativa a Morra che scrisse le strofe e le inviò nuovamente a Fabrizio. Una collaborazione a distanza tra i due che diede origine alla canzone con un procedimento inverso a quello che avviene generalmente, poichè nacque prima il testo e poi la melodia. La canzone, scritta per Giorgia ma rifiutata, rimase in un cassetto a lungo, respinta da diversi produttori ed interpreti (tra cui la Vanoni), fino a quando capitò tra le mani di Fabrizio Intra, direttore artistico della Sony, che ne comprese il potenziale e la chiese per Renato Zero. 

Anni 2000

A partire dal duemila, è autore di due musical: "Il grande campione" interpretato da Massimo Ranieri e "Rodolfo Valentino" interpretato da Raffaele Paganini. Scrive inoltre "Tutti gli zeri del mondo" per il duetto tra Zero e Mina. "Alla luce del sole" per Josh Groban (che vende sei milioni di dischi nel mondo), "Che fantastica storia è la vita" con Antonello Venditti, "Un'emozione per sempre" per Ramazzotti e "Che mistero è l'amore" per Nicky Nicolai (premiata nella sezione gruppi a Sanremo 2005).   E’ del 2006 la realizzazione dell’album "Canto perché non so nuotare... da 40 anni" di Massimo Ranieri. Si dedica anche al lancio di giovani artisti come Senit e Linda per la quale compone il singolo "Pasolini scrive".
Nel 2008 ha composto tre brani (Anima nell'anima, La libertà, Madre) con testi tratti dalla poesie di Karol Wojtyla incisi da Plàcido Domingo.


Anni 2010

Nel 2010, su richiesta di Rossana Casale, ha scritto l'inedito per Stefano Filipponi "Vivrò", concorrente di X Factor 4.  L’anno successivo ha pubblicato il cd "Bella la vita" in collaborazione con l'attrice Katia Astarita, dove vengono proposte alcune delle sue canzoni più note cantate e suonate dall'autore, con arrangiamenti minimalisti (chitarra classica e pianoforte).
Dello stesso anno è l’esecuzione nel Duomo di Milano di "Everyman (Morality Play)" per Soli, Orchestra, Coro e Voci recitanti con Mango, Laura Valente, Angelo Branduardi, Katia Astarita e Omero Antonutti e la partecipazione al Festival dei Due Mondi di Spoleto con Il Miracolo delle Canzoni.
Nel disco di Angelo Branduardi "Il rovo e la rosa - Ballate d'amore e morte" pubblicato nel 2013, Maurizio Fabrizio suona la chitarra classica e canta nel brano Lord Baker.
Nell'ottobre è stato pubblicato un nuovo album dal titolo "L'arte dell'incontro", sempre in collaborazione con l'attrice Katia Astarita. Questo album è costruito col medesimo stile del precedente "Bella la vita" e vengono presentate altre canzoni in passato portate al successo da importanti artisti italiani. 
Nel 2014 partecipa al tour di Branduardi in veste di chitarrista e da questa serie di concerti viene pubblicato il cd "Camminando camminando in tre".

In occasione della canonizzazione di Giovanni Paolo II, viene ripubblicato il cd "Amore infinito".
Nell'aprile 2016, Renato Zero pubblica un suo nuovo cd intitolato "Alt"  dove Fabrizio compone le musiche di sette brani (Chiedi, Il cielo è degli angeli, Il tuo sorriso, Gesù, La voce che ti do, Vi assolverete mai, Alla tua festa).
Compone "Forever", un brano scritto per "La Grande Bellezza" di P.Sorrentino, vincitore del Golden Globe come miglior film straniero e candidato all’Oscar.
Nel 2017 scrive "Di rose e spine" per il 15° Festival di Sanremo di Al Bano a cui verrà assegnato il premio come "Miglior arrangiamento" e inizia un tour con Angelo Branduardi: "Concerto in due".
Pochi mesi dopo Renato Zero pubblica Zerovskij con diciotto brani inediti, nove dei quali sono composti da Fabrizio per la parte musicale (Mi trovi dentro di te, Ti do i voli miei, Colpevoli, Vivo qui, L'amore che ti cambia, Aria di settembre, Ti andrebbe di cambiare il mondo?, Un uomo da niente, Stalker).
Nel 2018 Maurizio Fabrizio pubblica a suo nome un nuovo album di quattro canzoni, dal titolo "4 pezzi facili".  In questo nuovo lavoro vengono riproposte canzoni composte in passato per importanti interpreti italiani (tra cui Rossana Casale, Riccardo Fogli e Renato Zero) molto amate dall'autore, ma che non avevano a suo tempo avuto il riscontro sperato. I brani contenuti sono: Nuova vita, Romanzo, Al buio, La città che scompare. I brani sono proposti con una strumentazione molto intima, senza l'amata chitarra classica, ma con il pianoforte e l'orchestra d'archi e sono cantati solamente dall'autore.

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