Daniele Ronco di Mulino ad Arte presenta questo monologo definito "ecosostenibile".
Sembra che la felicità dell’uomo occidentale sia direttamente proporzionale a quanto produce e consuma: producendo si ottiene denaro, si consuma di più e ci si sente felici. L’unica ancora di salvezza è l’Amore: non costa, non crea Pil, non inquina, è scomodo perché fa ammalare di meno, sfugge alle statistiche e non è tassabile. "Mi abbatto e sono felice", si autoalimenta grazie allo sforzo dell'attore in scena che, pedalando per un’ora intera su una bicicletta recuperata in discarica, fa girare una dinamo collegata ad un faro.