Ha presenziato alla V edizione di Disanima Piano (settembre 2018). Eugenio Finardi è figlio di una cantante e insegnante lirica statunitense perfezionatasi a Milano e di Enzo Finardi, bergamasco, tecnico del suono. Dopo l'incisione di un disco di canzoni per bambini all'età di nove anni ("Palloncino rosso fuoco"), inizia la carriera negli anni settanta come musicista rock in gruppi quali Tiger e Il Pacco, assieme a al giovane chitarrista italo - brasiliano Alberto Camerini. Inizia a scrivere canzoni con testi in inglese e nel 1973 la Numero Uno (casa discografica di Mogol e Lucio Battisti), pubblica il suo primo 45 giri con "Spacey Stacey" e "Hard rock honey", brani con sonorità vicine all'hard rock e cantati in inglese, di cui Finardi scrive le musiche (i testi sono della cantautrice californiana Marva Jan Marrow). Decide quindi di passare all'italiano con testi diretti e impegnati e viene messo sotto contratto dalla Cramps che pubblica il suo primo album "Non gettate alcun oggetto dai finestrini" (1975), che contiene anche una cover rock della canzone folk "Saluteremo il signor padrone". Il successo arriva l'anno dopo con "Sugo" nel quale sono inserite due delle sue canzoni più famose: "La radio" e "Musica Ribelle". Segue l'album "Diesel" (1977) che contiene altri brani divenuti famosi come "Non è nel cuore", "Diesel" e "Non diventare grande mai". Dalla collaborazione con il gruppo Crisalide che vede tra i componenti Ernesto Vitolo alle tastiere e Stefano Cerri (figlio del noto chitarrista jazz Franco Cerri) al basso elettrico, nasce l'album "Blitz" del 1978, che contiene tra gli altri i brani "Extraterrestre" e "Cuba". Nei testi si nota marcatamente il disagio dovuto al riflusso culturale nell'Italia di quegli anni. Sempre con i Crisalide viene pubblicato"Roccando rollando" del 1979 che si allontana dalle sonorità rock dei dischi precedenti, accostandosi al reggae di "Legalizzatela", al calypso in "15 Bambini" (con cui partecipa al Festivalbar 1979) e alla ballad acustica "La canzone dell'acqua". Nel 1981 esce l'album “Finardi” che vede la collaborazione in alcuni brani di Valerio Negrini, autore dei testi dei Pooh. In questo lavoro domina la canzone "Trappole" di cui scriverà anche la versione in inglese pubblicata nel 1982 nell'album interamente in lingua inglese "Secret streets", dove vengono rivisitati brani del disco precedente. Lo stesso anno scrive "Laura degli specchi" per Alice. Nel 1983 è la volta di "Dal blu" che contiene i brani "Le ragazze di Osaka" e "Amore diverso", album dedicato alla figlia Elettra nata con la Sindrome di Down. Nel 1985 debutta al Festival di Sanremo con "Vorrei svegliarti", preludio all'album "Colpi di fulmine", che si apre verso registri più sincopati e di matrice jazz. "Dolce Italia" è del 1987, mentre nel 1989 il cantautore pubblica "Il vento di Elora" con la celebre "Vil Coyote" dove traccia in modo originale similitudini tra vita reale e personaggi dei cartoni animati. Nel 1990 con "La forza dell'amore", rilegge in chiave moderna alcune sue canzoni con la partecipazione di Ligabue, Ivano Fossati e Rossana Casale. Dopo "Millennio" (1991) esce "Acustica" (1993) con il brano "Katia" e "Le donne di Atene" (traduzione della celebre canzone di Chico Buarque de Hollanda "Mulheres De Atenas", firmata assieme ad Alberto Camerini). Nel 1996 incide "Uno di noi"(presente all'interno dell'album "Occhi"), versione italiana del successo di Joan Osborne "One of Us"; la canzone, ricalcando il testo originale, affronta temi legati alla fede in Dio. Finardi comincia a dare segni di insofferenza rispetto all'industria discografica che coincide con "Amami Lara" (sua seconda presenza al Festival di Sanremo del 1999), mentre "Accadueo" è l'album del 1998, ripubblicato l’anno dopo con l'aggiunta del brano ispirato al personaggio immaginario di Lara Croft, protagonista dei videogiochi della serie Tomb Raider. Dopo aver adempiuto a questi obblighi contrattuali torna a fare riferimento all' ambiente della musica alternativa e nel nuovo millennio si è dedicato a vari progetti di nicchia. Con Francesco Di Giacomo (Banco del Mutuo Soccorso) e Marco Poeta, dedica un disco al Fado, la musica portoghese. "Il silenzio e lo spirito" è del 2003 ed è un album d'indubbio fascino, registrato dal vivo (con Vittorio Cosma, Francesco Saverio Porciello, Giancarlo Parisi) nel quale esplora il rapporto tra la musica e l’assoluto in brani come "Orleans" di David Crosby, "Hallelujah" di Leonard Cohen e "Il ritorno di Giuseppe" di Fabrizio De André. Il 2005 è l'anno di "Anima blues" in cui Finardi celebra il suo amore per questo genere, un album di inediti in inglese che riceve consensi dalla critica e positive recensioni su riviste internazionali di settore. Coprodotto dal chitarrista Massimo Martellotta, vede Pippo Guarnera all'Hammond e Vince Vallicelli alla batteria, diventando una fortunata tournée con più di cento concerti. Nel 2007 esce "Un uomo", raccolta antologica che ripercorre i diversi momenti della carriera finardiana: i primi tre cd offrono una serie di canzoni presentate in ordine emotivo e non cronologico, mentre il quarto è una compilation di inediti, provini e rarità. Le note di copertina sono curate da Fernanda Pivano. Il 2008 è l'anno del debutto teatrale al Teatro dei Filodrammatici di Milano dove va in scena la prima di "SUONO", spettacolo in cui l'artista racconta oltre trent'anni di carriera attraverso monologhi e canzoni. Nello stesso anno il cantautore si cimenta con la classica contemporanea ne "Il cantante al microfono", disco e concerto per voce e sestetto classico. Assieme all'ensemble Sentieri Selvaggi, diretto da Carlo Boccadoro, Finardi esegue le canzoni del poeta russo Vladimir Vysotsky orchestrate dal compositore Filippo Del Corno e tradotte da Sergio Secondiano Sacchi. L'album vince la Targa Tenco per la migliore interpretazione. Con l'ensamble Entr'Acte diretto da Carlo Boccadoro registra "La Storia Del Piccolo Sarto" del compositore ungherese Tibor Harsany, liberamente tratta dalla favola dei fratelli Grimm, con la quale debutta con successo al Teatro alla Scala di Milano e l'anno seguente con "I Cavoli a Merenda" su musiche dello stesso Boccadoro e testi di Sergio Tofano. Nell'aprile 2009 ha partecipato all'incisione del brano "Domani 21/04.2009" di Mauro Pagani, i cui proventi saranno devoluti alle popolazioni colpite dal terremoto dell'Aquila. Nel 2009 ha cantato nell'ultimo album di Claudio Baglioni "Q.P.G.A." nel brano "Lungo il viaggio", che è il titolo originale della canzone più nota con il titolo "In viaggio". A inizio 2011 "Il cantante al microfono" diventa un dvd distribuito da Medusa ed edito dalla casa discografica Ermitage. Il 21 gennaio esce il primo libro scritto da Eugenio Finardi a quattro mani con Antonio G.D'Errico"Spostare l'orizzonte. Come sopravvivere a 40 anni di rock" edito da Rizzoli in cui Finardi espone la sua filosofia di vita. Sempre nello stesso anno inizia "Eugenio Finardi Electric Tour 2011", tour che segna il suo ritorno al rock delle origini, riproponendo brani degli esordi tratti da album come "Sugo", "Diesel", "Finardi" e "Non gettate alcun oggetto dai finestrini". Il 1º maggio viene invitato ad aprire il concertone di Roma con l'inno di Mameli in versione taranta/rock, mentre a settembre, al Traffic Festival di Torino e al Palasharp di Milano, parteciperà a un omaggio alla Cramps Records, etichetta per cui aveva debuttato oltre trent'anni prima. Nella stessa sera si esibiscono Claudio Rocchi e i riuniti Area (che avevano suonato negli album "Sugo" e "Diesel" del cantautore milanese). Tornerà al Concertone del 1 Maggio 2012 quando Mauro Pagani lo invita a interpretare "Like A Rolling Stone" di Bob Dylan. Nel 2013 viene chiamato da Elio E Le Storie Tese a cantare "A Piazza San Giovanni" canzone scritta da loro nel suo tipico stile, che fa da prologo al singolo "Il Complesso Del Primo Maggio" tratto dal cd "Album Biango". Partecipa alla 62ª Edizione del Festival di Sanremo con il brano "E tu lo chiami Dio" canzone che arriva in finale. Memorabili i duetti con Noa e i Solis e con Peppe Servillo degli Avion Travel. Nei giorni del Festival esce "Sessanta", triplo album con cinque inediti, tra cui spiccano "Passerà", con testo di Zibba e "Nuovo Umanesimo" scritta insieme a Max Casacci dei Subsonica. "Nuovo Umanesimo" vede Finardi tornare alle sonorità e alle tematiche degli esordi e dà il nome al tour che lo vede impegnato fino all'autunno. Dal 2012 alla fine del 2013 Finardi è impegnato nel “Nuovo Umanesimo Tour” sia nella versione elettrica, accompagnato dalla sua giovane band (Giovanni Maggiore, Paolo Gambino, Marco Lamagna e Claudio Arfinengo), sia nella versione acustica “Parole & Musica” accompagnato solo da pianoforte e chitarra, adatta ad ambienti raccolti che permettono di instaurare un dialogo più intimo con gli spettatori. Con questi musicisti, nelle pause del tour, inizia a comporre nuovi brani inediti ispirati dalla realtà quotidiana segnata dalla pesante crisi economica. Molti pezzi nascono durante una tempesta tiroidea che gli causa un’esplosione di creatività ma anche una fibrillazione atriale che lo porterà all’ablazione radiologica della tiroide. Da qui l’ispirazione per il titolo del nuovo album “Fibrillante”. Il giorno del suo 61° compleanno una cardioversione riporta il cuore a ritmo e nei mesi seguenti incide a Torino i dieci brani del disco con le partecipazioni di Manuel Agnelli, Patrizio Fariselli, Gigi Giancursi e Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione. Il 28 Gennaio 2014 esce “Fibrillante” anticipato dal lyric video di “Come Savonarola”. Nel 2015 e 2016, è Direttore Artistico del Primo Maggio Bologna e di “Natale nelle grotte” , manifestazione organizzata presso le Grotte di Castellana a settanta metri di profondità, alla quale partecipano Simone Cristicchi, Stefano Bollani e Claudio Baglioni. Il 2016 è l'anno di "40 anni di musica ribelle” un grande progetto volto a recuperare il senso di un atteggiamento artistico ed esistenziale, nato dal casuale ritrovamento dell'archivio Cramps con i nastri originali dei primi cinque album di Eugenio Finardi ma anche immagini inedite e testimonianze da cui traspare una visione unica del futuro che si riflette in un sound irripetibile. Prendono così vita dall’inizio dell’anno una serie di progetti ispirati alla Musica Ribelle come spirito indomito che ha caratterizzato tutta la carriera di Finardi. Il lavoro di recupero e ristampa delle tracce originali dei suoi primi preziosissimi dischi è minuzioso e procede di pari passo col recupero di materiale fotografico e iconografico d’archivio e con la realizzazione di uno speciale televisivo per Sky Arte HD che documenta tutto il lavoro. In parallelo parte il tour “40 anni di musica ribelle” nel quale Finardi ripropone tutte le tracce del suo disco cult “Sugo” uscito nel 1976 e passato alla storia come uno dei cento migliori dischi italiani di tutti i tempi.
1987 - Dolce Italia 1990 - La forza dell'amore 1993 - Acustica 1998 - Extraterrestre e altri successi 1998 - Musica ribelle 2001 - La forza dell'amore 2 2002 - Cinquantanni 2007 - Un uomo 2012 - Sessanta
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